Storica rivista di cinema, con quasi sessant’anni di cammino alle spalle (il n. 3 corrisponde in realtà al n. 596), all’inizio del 2021 Cineforum ha cambiato faccia: formato libro, cadenza trimestrale, un dialogo costante con il sito cineforum.it. Nei primi numeri della nuova serie, la riflessione su temi e oggetti “caldi” dell’immaginario si accompagna all’attualità, con le recensioni dei film più importanti sugli schermi o in streaming, e alla analisi costante di pezzi della storia del cinema.
Un giornale scritto bene e pensato bene, grazie al lavoro prezioso degli eccellenti collaboratori storici e di molte nuove firme tra le migliori della critica cinematografica italiana, che hanno aderito con generosità al progetto. Per tutti, citiamo solo un nome: Gianni Amelio, che nella sua rubrica fissa va alla riscoperta dei film “maledetti” e sottovalutati.
Nei primi numeri abbiamo parlato di autori afroamericani, dell’utopia socialista nel cinema contemporaneo, delle variegate figure femminili del cinema del 900. In questo numero, la cui copertina è dedicata al libro cult di Frank Herbert e alle avventure e disavventure cinematografiche di “Dune”, ci occupiamo molto di spie, partendo dalla irresistibile trilogia dell’agente francese OSS 117 (uscita in Italia con I Wonder). Poi di “Tre piani”, “The French Dispatch”, “Marx può aspettare”, di Alberto Lattuada riproposto a Locarno, dei “Diavoli” di Ken Russell che compie cinquant’anni.
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